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Quali strategie? È possibile pensare ad una condivisione tra insegnanti e genitori?

A cura del dott. Alberto Mariotto – Psicologo e Logopedista

Durante il periodo di quarantena ci si è ritrovati con la scuola chiusa.
I genitori sono diventati in parte insegnanti, gli insegnanti in parte degli informatici.
La didattica ha subito una battuta d’arresto non indifferente, ma vediamo il perché…

Anche se le informazioni sono passate attraverso la Didattica a Distanza (DAD) queste ultime non si sono strutturate in modo organico.
Non hanno avuto il tempo e gli strumenti di organizzarsi in concetti.
Gli strumenti tipici della scuola: il lavoro di gruppo, la rielaborazione dell’insegnante, i compiti per casa tarati per difficoltà… sono spariti.
A casa sono arrivati capitoli da studiare, informazioni da immagazzinare, testi da dettare…

A settembre si rientra a scuola…
Quali strategie possiamo pensare di mettere in campo per consolidare meglio gli apprendimenti?
Ne elenco alcune che ho fornito ai docenti e genitori che ho seguito.

  • Limitare il numero di esercizi e verbalizzare lo svolgimento: in questo modo sarà possibile commentare i passaggi e richiamare la teoria
  • Far sì che il genitore sia curioso di ciò che dovrà fare il proprio figlio
  • Maneggiare i materiali a disposizione (ritaglio, uso delle immagini, uso del libro digitale…)
  • Trovare nuove fonti (YouTube, siti istituzionali, App…)
  • Il genitore non è l’insegnante, accompagna il proprio figlio ma non emette giudizio (o ancor peggio dà il voto…)
  • Giocare a far finta di… ad esempio far finta di preparare una gita di classe nella terra degli Etruschi, o un’escursione sull’Etna…
  • Dedicare sempre lo stesso tempo ai compiti a casa

Molte altre strategie possono essere implementate ad hoc a seconda del bambino e della materia da affrontare.